Colle dei Roccoli


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Giunti al Colle dei Roccoli si può godere di una splendida vista verso la sottostante conca di Fontana e la pianura bergamasca occidentale. Sul piano dell’orizzonte s’innalza la torre della cementeria Italcementi di Calusco d’Adda, fondata nel 1907. Nelle giornate con cielo terso si scorge lo sky-line di Milano e l’arco alpino dal monte Rosa al Monviso. Sul crinale è stato realizzato un monumento agli alpini da Mario Lazzaroni (1924 -1991), sopravvissuto alla prigionia nel campo di Buchenwald e in Russia, in ricordo dei compagni alpini caduti. Per vedere i roccoli, ai quali si deve il nome del colle, si supera la casa museo, in cui è ospitata anche la trattoria degli alpini, con cucina tipica bergamasca, e si imbocca il sentiero 910 in direzione di Valmarina. Il tracciato si inoltra nel bosco prevalentemente formato da castagni e robinie. Poco dopo l’ingresso si supera a sinistra un affioramento del Conglomerato di Sirone, formazione rocciosa tipica dei colli di Bergamo, da cui un tempo si cavava pietra da macina. Quando il sentiero si fa ripido, nei pressi di una ceppaia di castagno, da cui si innalzano due vigorosi tronchi a forma di forcella, si stacca una traccia, poco evidente!, che conduce ad alcuni roccoli, ora sommersi dal bosco. I roccoli erano strutture nate per la cattura degli uccelli con le reti: dalla torre dell’uccellatore si lanciava lo spauracchio, che simulava il volo di un rapace e spingeva gli uccelli in sosta nel roccolo a cercare una via di fuga verso il basso, tra il doppio filare di carpini, dove erano poste le reti. Una monumentale scalinata, ricoperta ora da edera, raccorda l’antico roccolo con la sottostante via Ramera.

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