Carpiane


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Superata la sella della Madonna del Bosco, il versante verso la piana di Fontana è denominato Carpiane, il cui nome deriva dal Carpino bianco, elegante albero dei nostri boschi. Ai piedi del versante il castagneto misto lascia spazio a boschi umidi in cui si fanno più frequente l’ontano nero, il pioppo tremulo, la betulla e i salici arbustivi. La falda subaffiorante ha prodotto alla base del pendio aree umide, in cui è stato osservata l’Epipactis palustris, rarissima orchidea spontanea degli ambienti palustri. Nel punto di raccordo tra piano e versante sono presenti anche radure a molinia e brugo, frutto dell’antico uso a pascolo dell’area. Tali ambienti detti localmente ‘ericeti’ sono avvicinabili alle brughiere e fino all’Ottocento erano particolarmente diffusi in tutti i colli di Bergamo e nelle Prealpi bergamasche. L’abbandono delle attività tradizionali ha determinato la scomparsa degli ericeti, invasi ora dal bosco. Nel biotopo di Carpiane, invece, si è intervenuti contenendo l’avanzata del bosco permettendo così il mantenimento dell’ericeto, habitat ricco di specie erbacee di interesse naturalistico. Nei fossi di scolo che tagliano l’area si susseguono numerose fioriture: tra le più appariscenti quella della mazza d’oro (Lysimachia vulgaris) a cui segue, in piena estate, quella spettacolare della salcerella (Lythrum salicaria), che ricopre di un intenso azzurro i bordi dei prati e dei coltivi, dai quali si innalzano anche i cilindrici fiori delle tife, spesso utilizzate per la composizione di mazzi di fiori secchi.

Per approfondire :
La flora nei colli di Bergamo