Carlo Ceresa, Pala della Madonna del Rosario e santi


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In una composizione serrata, ma non caotica, la Madonna dona il rosario a San Domenico mentre il Bambino offre una rosa a Santa Caterina d’Alessandria, appoggiata alla ruota dentata che simboleggia il suo martirio. Coronano il gruppo sacro, concluso in basso dalla figura inginocchiata di San Pietro, gli immancabili cherubini, uno dei quali usato da Maria come poggiapiedi. Il culto della Madonna del Rosario, promosso a partire dalla fase più avanzata dell’episcopato di Carlo Borromeo, trovò nella Bergamasca una fervida risposta, soprattutto grazie alla propagazione promossa dai domenicani durante il Seicento. All’inizio del secolo, la più antica Confraternita della zona risultava essere quella di Sombreno. In quegli anni il Santuario fu oggetto di varie opere di abbellimento, tra cui la costruzione di una cappella intitolata alla Madonna del Rosario di cui si fece carico la famiglia Pesenti. Grazie alle sostanziose donazioni dei suoi membri, a partire dal 1643 il fabbriciere Pietro Corna intraprese l’abbellimento della cappella commissionando una serie di tele a Carlo Ceresa. Prima della pala d'altare (1649), l'artista dipinse i quindici Misteri del Rosario (1645) e le due tele delle pareti laterali raffiguranti, a sinistra, San Rocco e San Sebastiano e, a destra, San Nicola da Tolentino e San Antonio da Padova (1646). Lo stemma della famiglia benefattrice è visibile, oltre che nella cappella, anche nell'Annunciazione (1660) dipinta anch'essa dal Ceresa ai lati dell'arco di accesso al presbiterio.
 

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